Quando i mesi freddi volgono al termine, a partire da marzo le viti iniziano a risvegliarsi dal loro letargo invernale. Questo processo inizia all'interno della pianta: non appena le temperature salgono costantemente sopra i 10 gradi Celsius, inizia la cosiddetta “lacrimazione”. Il succo della pianta sale dalle radici verso l'alto ed esce come un liquido trasparente dalle intercapedini del ceppo. Questo “pianto delle viti” è il primo segno che la crescita è ricominciata.
Poco dopo, le gemme si gonfiano e si aprono lentamente. Questa fase di sviluppo, la “germogliatura” (detta anche germogliamento), avviene tipicamente in aprile. Piccole foglie tenere si aprono e spuntano i primi germogli. A questo punto le viti sono però sensibili: le gelate tardive possono danneggiare i giovani germogli e mettere a rischio il raccolto. Per questo motivo, in questa fase, alcuni viticoltori lavorano di notte per proteggere le viti dal gelo con candele antigelo o impianti di irrigazione.
A maggio segue la fase successiva: la rapida crescita in lunghezza. I giovani germogli si allungano verso l'alto e si possono vedere i primi accenni di fiori. Le viti consumano molta energia per svilupparsi pienamente: le basi per una fioritura di successo a giugno sono gettate.
La primavera è un periodo di intenso lavoro non solo per le viti, ma anche per i viticoltori. Ora si gettano le basi per una crescita sana e una buona qualità dell'uva. Tra i compiti più importanti vi sono:
Completare la potatura: molte aziende hanno iniziato a potare le viti già in inverno. Questo lavoro deve essere completato entro marzo. L'obiettivo è quello di rimuovere le parti vecchie e non fruttifere del legno e di limitare il numero di tralci fruttiferi. In questo modo, la forza della pianta viene diretta verso pochi germogli, migliorando la qualità dell'uva.
Piegatura e legatura: dopo il taglio, i tralci rimanenti vengono delicatamente piegati e fissati al telaio di filo metallico. Questo favorisce un germogliamento uniforme delle gemme e una buona esposizione dei futuri grappoli.
Cura del suolo: non appena il terreno non è più ghiacciato, inizia la lavorazione del terreno. Un terreno sciolto migliora l'aerazione e permette all'acqua piovana di penetrare meglio nel terreno. In molti vigneti svizzeri viene inoltre seminato un inerbimento tra i filari. Questo protegge dall'erosione, promuove la biodiversità e attira insetti utili.
Fertilizzazione: per garantire alle viti nutrienti sufficienti per la loro crescita, in primavera i viticoltori apportano fertilizzanti organici o compost. È importante mantenere l'equilibrio del terreno: troppi fertilizzanti favoriscono la crescita, ma possono ridurre la qualità dell'uva.
Prima sfogliatura: non appena i germogli raggiungono una certa lunghezza, inizia la prima sfogliatura. I tralci superflui che crescono verso l'interno vengono rimossi per migliorare la circolazione dell'aria e prevenire le malattie fungine.
Le settimane da marzo a maggio sono decisive per i viticoltori svizzeri. Ogni lavoro sulla vite e nel terreno contribuisce a rafforzare la vitalità della vite e a ridurre al minimo il rischio di malattie.
Allo stesso tempo, la natura rimane imprevedibile: un improvviso abbassamento delle temperature o troppa pioggia possono minacciare i teneri germogli. La gioia è ancora più grande quando a maggio i vigneti risplendono di un verde intenso e tutto fa presagire una buona fioritura a giugno. È allora che vengono gettate le basi per una nuova annata svizzera ricca di carattere.
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